Un film che non si dimentica

La donna che canta è una pellicola del 2010 diretta da Dennis Villeneuve e tratta dall’opera teatrale Incendies di Wajdi Mouawad. La protagonista Nawal Marwan canta per non impazzire nel carcere dove è imprigionata e dove subisce torture fisiche e psicologiche indicibili, canta per non piegarsi di fronte agli aguzzini e al destino di odio che la guerra porta inevitabilmente con sé, canta per non perdere il filo di speranza in un vita migliore.

E’ una vicenda che colpisce come un pugno allo stomaco per l’incredibile attualità, una storia indubbiamente non facile, piena di violenza, di polvere e povertà, che fa riflettere sugli orrori di tutti i conflitti del mondo e sulla forza delle donne. Un film fatto di dialoghi asciutti e di silenzi reticenti, fatto di sguardi innocenti di bambini che vivono la guerra ogni giorno ma sanno sorridere, correre e giocare tra le macerie.

Una storia, basata in parte sulla vita di Souha Fawaz Bechara, in cui la dolorosa verità si accompagna alla speranza che l’amore sia più forte dell’odio. Un film da vedere e rivedere.


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